Lotto N. 84
Thomas Patch attribuito
(1725 - 1782)
Veduta di Firenze da Bellosguardo
olio su tela, in cornice, alcuni difetti
cm 117x200
Nato in Inghilterra nella prima metà del Settecento e destinato ad intraprendere la carriera di farmacista per volere del padre, un medico assai reputato, Thomas Patch abbandona la sua terra natale nel 1747, a solo 22 anni e senza terminare gli studi, alla volta dell’Italia, dove si rifugia in un primo tempo a Roma. Qui ebbe modo di incontrare non solo il suo compatriota e pittore Joshua Reynolds, ma anche il noto paesaggista francese Joseph Vernet, nella cui fiorente ed attiva bottega si formò e lavorò, imitandone lo stile e replicandone i soggetti, in particolare le suggestive vedute di Tivoli, fino al 1755, anno in cui il nostro artista fu costretto a lasciare la città eterna su ordine del Tribunale della Santa Inquisizione a causa della sua presunta omosessualità. Si installa quindi a Firenze, dove rimarrà fino alla morte sopraggiunta nel 1782. In questa città strinse un forte rapporto d’amicizia con Sir Thomas Mann, che lo introdusse presso la comunità dei cosìddetti « anglo-beceri », i turisti inglesi arrivati in Italia spinti dalla moda del « grand tour », alcuni dei quali finivano poi per impiantarsi definitivamente a Firenze. Ed infatti, nei primi anni della sua permamenza nella città toscana, tra gli anni ‘60 e l’inizio degli anni ’70 del Settecento, Patch si fece conoscere ed apprezzare come pittore realizzando numerosi ritratti caricaturali degli esponenti di questa vivace comunità. A Firenze, ebbe tuttavia modo anche di studiare direttamente l’opera dei grandi maestri italiani del Rinascimento, restando particolarmente impressionato dai lavori di Masaccio e Fra’ Bartolommeo alla Porta, dei cui dipinti realizzò anche una serie di importanti incisioni. In questo stesso periodo, riprese anche la sua attività di vedutista, che aveva ben sperimentato a Roma, come abbiamo detto, sotto l’egida di Vernet. È soprattutto a questa produzione che Thomas Patch deve il suo prestigio e la sua fama internazionale. Alcune delle sue vedute di Firenze furono acquistate direttamente da Giorgio III per le collezioni reali inglesi, dove tuttora si trovano, altre si potevano ammirare fino ad alcuni anni fa nel Museo di « Firenze com’era ». La bellissima « Veduta panoramica di Firenze dalla collina di Bellosguardo », presentata da Maison Bibelot, sebbene non firmata, sembra potersi ragionevolmente inserire su base stilistica in questo ambito dell’attività di Thomas Path. L’ipotesi è ulteriormente avvalorata dal confronto con la tela dello stesso soggetto, questa firmata e datata 1775, che oggi fa parte delle collezioni del County Museum di Los Angeles in California. Le accomuna, infatti, l’altissima qualità pittorica dal colorismo delicato e la sapiente analisi spaziale. La versione qui proposta si lascia apprezzare anche per il lirismo della rappresentazione, sulla sinistra del dipinto ed assente invece nella versione del museo californiano, dei giardini e campi coltivati, che a quell’epoca ancora circondavano Firenze fuori dalle mura di cinta.
02/07/2025 12:46:00
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