Lotto N. 123
Pittore tedesco o austrico
Ritratto di dama con rosa appuntata sulla veste e pendenti con perle a goccia
attivo nella metà del XVIII secolo
olio su tela in ovale, in cornice coeva in legno intagliato, laccato e in parte dorato, alcuni difetti
cm 70x57
La seguente scheda tecnica dell'opera è stata realizzata dal Professore Sandro Bellesi nell'ambito dell'inventario dei dipinti della Fattoria Franceschini.
L'opera, che rappresenta il pezzo più pregevole e interessante di una serie di ritratti femminili forse un tempo più ampia, mostra una gentildonna, dai lineamenti belli e regolari, rivestita con un abito raffinatissimo in seta di varia colorazione sul quale sono appuntati, all'altezza della scollatura, una rosa centifolia color carnicino e spille o pendenti con bianche perle a goccia. Definita con alto rigore pittorico, che mette mirabilmente in risalto soprattutto la descrizione realistica del volto, l'opera, definita con caratteri decisamente estranei al mondo artistico toscano e forse anche italiano, appare assegnabile a un artista austriaco o tedesco, forse attivo in Toscana nella seconda metà del Settecento, sensibile essenzialmente alla lezione di Johann Zoffany o di Wenzel Werlin, maestri documentati per alcuni anni in Toscana alla corte granducale degli Asburgo-Lorena.
L'opera, che rappresenta il pezzo più pregevole e interessante di una serie di ritratti femminili forse un tempo più ampia, mostra una gentildonna, dai lineamenti belli e regolari, rivestita con un abito raffinatissimo in seta di varia colorazione sul quale sono appuntati, all'altezza della scollatura, una rosa centifolia color carnicino e spille o pendenti con bianche perle a goccia. Definita con alto rigore pittorico, che mette mirabilmente in risalto soprattutto la descrizione realistica del volto, l'opera, definita con caratteri decisamente estranei al mondo artistico toscano e forse anche italiano, appare assegnabile a un artista austriaco o tedesco, forse attivo in Toscana nella seconda metà del Settecento, sensibile essenzialmente alla lezione di Johann Zoffany o di Wenzel Werlin, maestri documentati per alcuni anni in Toscana alla corte granducale degli Asburgo-Lorena.